martedì 3 aprile 2012

La natura che non ti aspetti...


25 marzo 2012 - lungo l'Arno nei pressi di Figline

Una natura quella del lungarno figlinese dove l'uomo ha lasciato in modo indelebile la propria impronta. La rettifica del corso fluviale dell' Arno con la costruzione degli argini e lo sfruttamento per l'estrazione di ghiaia e sabbia delle aree che costeggiano il fiume, hanno "segnato" fortemente il paesaggio.
Purtroppo le cave sono "necessarie" e tutta la nostra penisola, lungo i fiumi soprattutto, presenta questa situazione: grandi aree con strani crateri di decine di metri profondi dove il manto vegetale viene letteralmente strappato via.
Dopo decenni di sfruttamento, solitamente le cave vengono abbandonate a se stesse....e la natura, fortunatamente, ci mette lo zampino riprendendosi quello di cui è stata privata.
Oggi i crateri terrosi sono diventati degli specchi d'acqua che si stanno lentamente trasformando in basi di appoggio, in punti di sosta e di nidificazione degli uccelli acquatici lungo i loro percorsi migratori.
Esistono dei casi di recupero ambientale delle aree di cava: l'uomo consapevole di aver sottratto materia viva all'ambiente progetta delle soluzioni per ristabilire un equilibrio ecologico. Esempi del recupero di tali aree per Parchi Naturali e ricreativi aperti alla fruizione sostenibile delle persone si hanno in tutta Europa, ma soprattutto in Germania dove le cave e le miniere raggiungono dimensione molto estese.
La nostra speranza è che in piccola scala anche qui da noi si possa immaginare di restituire un equilibrio alla natura attraverso operazioni di recupero e di salvaguardia che ci permetta di lasciare ai nostri figli e nipoti un ambiente migliore.

Alla prossima sconfinata.

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